Dopo una ventennale esperienza nella ristorazione professionale, che continua come free lance, Valentina lascia gli incarichi da chef per approfondire gli aspetti culturali e produttivi della produzione gastronomica. Prima come documentarista, collaborando con Pandataria Film srl nella realizzazione di lungometraggi andati in onda per Geo & Geo, poi come imprenditrice agricola. Nel 2016 fonda Consorzio AVO. Avviare un progetto di filiera di riproduzione sperimentale di frumenti antichi grazie ai fondi PSR Umbria, misura 16.2.2., in partenariato con il Dip, di Biotecnologie DAFNE della Tuscia, un pastificio, una impresa della ristorazione. Dopo 4 anni di moltiplicazione sperimentale recupera 7 varietà di grani duri e crea Pasta Locale, una produzione di pasta artigianale costruendo un network di piccole aziende agricole umbre. Per finalizzare il percorso ai fini della produzione sementiera crea un modello innovativo, avallato dal fitosanitario regionale, che adesso vuole estendere alla biodiversità di altre specie regionali. E’ infatti nel percorso parallelo al progetto di Pasta Locale che inizia la collaborazione con il Parco3APTA, istituzione che ha in capo il registro regionale delle risorse genetiche autoctone con un format chiamato Umbria BIOdiversity, attraverso il quale si esplorano nuova modalità di fruizione delle produzioni autoctone, potenziando e elaborando per il grande pubblico i contenuti scientifici della caratterizzazione istituzionale in eventi gastronomici e di approfondimento culturale. Si batte per creare un modello sementiero partecipativo per riportare la biodiversità nei sistemi agricoli. Oggi si occupa del project management di un progetto nato dall’assessorato alle Politiche agricole dell’Umbria.