IL TEMPO

Le riflessioni di Ci. Sta. I.

IL TEMPO

Le riflessioni di Ci. Sta. I.

Durante i primi contatti che Ci. Sta. I. ha avuto con le realtà del territorio sono stati affrontati alcuni argomenti di grande rilevanza, uno di questi è il TEMPO.

Il tempo e le sue numerose accezioni

Senza pretendere di presentare in maniera esaustiva le differenti risposte dei nostri interlocutori, ricordiamo alcuni elementi comuni. Tra questi certamente vi sono la consapevolezza che il tempo ha numerose accezioni e che la sua percezione è influenzata dal periodo storico che ogni persona sta vivendo nel momento in cui parla e dal ruolo che la stessa assume, ad esempio, in un’azienda: il dipendente suole dire “che bello il venerdì”, o ancora, “che bello è quasi finito questo lungo mese”, mentre l’imprenditore dal canto suo dirà “è già venerdì?”, o ancora, “non posso credere che sia finito il mese!”, anche se molto spesso si pensa che svolgere un lavoro in autonomia significhi avere più tempo da dedicarsi.
Il tempo da qualcuno è stato considerato nemico della vita familiare, nemico del tempo libero, nemico del tempo riservato alla cura di sé. In sostanza, il tempo sembra essere nemico della vita privata e causa della distanza tra le persone, perché, per rimanere in contatto con qualcuno e comunicare insieme c’è bisogno di tempo.
Il tempo è perciò difficile da gestire, non solo nella vita privata, ma anche in azienda, poiché, tra le mille commissioni, a mancare è sempre il tempo da dedicare alle interazioni e alle collaborazioni con le diverse realtà del territorio. Così, è proprio questa “assenza” a rendere più complicata la partecipazione del mondo for-profit alla realizzazione di obiettivi volti a supportare e formulare il bene comune.


Il tempo – “amico” e alleato nel confronto e nella conoscenza dell’altro

A emergere non è solo l’accezione negativa del tempo ma anche una dimensione di sviluppo e cambiamento: il tempo che fa crescere, che rende più saggi, più consapevoli. Inoltre, gestire il tempo permette di valorizzarne il contenuto, di comprendere l’importanza degli attimi trascorsi con i propri cari, con gli altri e con se stessi. Così, il tempo diventa “amico” e alleato nel confronto e nella conoscenza dell’altro, aspetti fondamentali per sviluppare una comunità civile e solidale.
In questo strano periodo storico, dovuto all’emergenza sanitaria Covid-19, ci ritroviamo in casa, ad avere e scandire un tempo diverso dal solito, nel quale ci ritroviamo a essere sia i dipendenti che gli imprenditori di noi stessi, con liste piene di cose da fare e senza sapere da dove cominciare. Come ha sottolineato uno dei nostri interlocutori, nel 2020, il tempo è stato per noi un dono, un regalo che ci ha permesso di fermarci a osservare i traguardi e le sconfitte e quindi continuare a crescere e prendere coscienza. Il tempo che prima si impiegava per muoversi da casa all’ufficio, da una riunione all’altra, da un viaggio di lavoro a casa, ora, è “tempo che ci è stato donato” e che deve essere sfruttato nel migliore dei modi… chiaramente più facile a dirsi che a farsi!